giovedì 2 ottobre 2008

La macchina più legnosa del mondo...

Ieri ve ne ho fatta vedere una bella grossa, oggi una leggerina e, diciamocela tutta, un po' inutile. Ma giusto un poco!

Mi stupisco sempre di quel che si può trovare in rete senza neanche fare troppa fatica. E i ragionamenti che mi vengono in mente sono principalmente due:
-se così facilmente ho trovato questa fesseria, vorrà dire che cercando veramente bene potrei trovare qualcosa di veramente incredibile
-se questa cosetta l'hanno messa su internet, è ragionevole credere che qualcuno sarà interessato

Poi mi spavento, e smetto di pensarci.


Forse esagero un po', giudicate voi. Ecco qui le istruzioni per costruire il modellino in balsa di una reflex Canon!!! CLICK

mercoledì 1 ottobre 2008

la macchina più grande del mondo?

Mi sa di no, avevo letto una volta di una supermacchina da milioni di milioni di pixel. E forse la macchina in oggetto se la potrebbe giocare con una delle quattro polaroid cameras più grandi del mondo (una ce l'ha Vanity Fair, settimanale che la usa per ritrarre gli scrittori al Festival della letteratura di Mantova). Ma questa è molto più forte, a un certo punto del filmato John Chiara si mette a fare una specie di mascheratura mentre esegue la ripresa. Che bellooooo...
Ecco il filmatino:

venerdì 19 settembre 2008

Non è tutto oro quel che luccica...

Mentre l'altro giorno, il 16, è finalmente stata presentata la 5D MarkII, su cui mi riservo un giudizio dopo averla provata (un amico fotografo ne ha una in arrivo presto presto), si scoprono le piccole magagne di queste innovazioni tecnologiche inserite sulle ultime reflex.

A farne le spese per prima è la funzionalità video sulla Nikon D90, la prima reflex al mondo ad incorporare una funzionalità video. Ecco il risultato di una ripresa in movimento.



Sembra proprio una gelatina...

lunedì 15 settembre 2008

Il mercato reflex in subbuglio...

In principio era stata Nikon, che a fine 2007 aveva fatto uscire la sua D3 e poi in rapida successione la D700, prime reflex digitali con sensore "full format", quello equiparabile al fotogramma della pellicola 135.
Poi, recentissimamente, è arrivata Sony con la a900 (si legge alpha), una macchina poco innovativa, un po' castrata dal punto di vista delle funzionalità rispetto alle ammiraglie Nikon. Non ha infatti, a quel che si legge in giro, un sistema di messa a fuoco mirabolante, una raffica spettacolare, un sensore con alti ISO pulitissimi (neanche rispetto alla MkIII di pari o quasi risoluzione) o le migliorie incredibili che ci si potrebbe aspettare da un colosso come Sony. Ma è pur sempre la prima reflex professionale dei giapponesi, ha una risoluzione altissima, e 24mpx che a tanti "geek" sembrano interessare più della velocità operativa e della pulizia d'immagine.

Ora poi toccherà a quei volponi della Canon, che a giorni usciranno con la attesissima sostituta della 5D, la prima macchina a dare la possibilità anche ai fotoamatori facoltosi di avvicinarsi al pieno formato digitale. E si sprecano le invenzioni per prevedere cosa avrà di nuovo questa macchina. C'è chi, come il grande "Fake" Chuck Westfall (?) - Ya better recognize, sostiene addirittura che sarà una reflex in grado di utilizzare sensibilità differenti in diverse zone del sensore. E porta ad esempio una foto abbastanza ridicola. Nel frattempo i rossi lasciano molto all'immaginazione: e alla Luna.

Prossimamente qualche considerazione su tutte queste uscite, e sulle loro caratteristiche rapportate a un utente "normale".

domenica 14 settembre 2008

Conoscete Lightroom, sì?

Tutti conoscono Photoshop, che ti fa fare le facce con la pelle bella liscia, che ti cancella le cose, che ci cambi i colori delle foto, che ormai col fotosciop!
Ma solo i più ganzi tra i fotografi usano Lightroom.

No, non è vero. Non i più ganzi (o non solo) ma tutti quelli che hanno grosse quantità di fotografie da trattare tutte assieme e non vogliono perderci troppo tempo. Lightroom è stato creato soprattutto per questo: è una sorta di programma-archivio che permette anche di compiere alcune regolazioni (e alcune pure di fino) sulle foto, per poi passare ad altri programmi di fotoritocco. Ovviamente, essendo prodotto dalla stessa casa, ha un'ottima capacità di interazione con Photoshop. Ma vale la pena usarlo in ogni caso.

Il consiglio di oggi è questo: usate Lightroom! Vi renderà il lavoro molto più semplice, e quando l'avrete conosciuto non potrete farne a meno.
Ma prima scaricatevi la guida di Marianna Santoni, Adobe guru. La potrete ottenere compilando una scheda, ottenibile cliccando sul link che è un po' sulla destra nella pagina, tramite la quale riceverete l'indirizzo a cui è disponibile il file pdf. Un pizzico complicato, ma ne vale davvero la pena!

domenica 25 maggio 2008

Il mondo è un'illusione in miniatura

Ecco che cosa può fare photoshop, aiutato dalle leggi della percezione visiva: far sembrare una cosa ciò che non è, con poca spesa e tanta (a volte) resa. E questo è anche un esempio di quel che possono fare le mode fotografiche, argomento di cui avevamo parlato qui.
Due piccoli link per farvi un esempio:
link 1
link 2

In pratica di che si tratta? Sono semplicemente delle piccole elaborazioni, create utilizzando una sfocatura selettiva, che ingannano l'occhio facendo apparire un normale paesaggio come se fosse un diorama o un plastico, di quelli che si usano per farci andare i trenini elettrici, o che i venditori di case espongono per convincervi che quel monolocale seminterrato è in realtà molto spazioso, molto luminoso.

La cosa buffa della storia è che l'inventore di questa tecnica, un fotografo tedesco, mi sembra, non riesco più a trovarlo in giro. Insomma, l'idea è andata oltre il suo creatore, l'ha inghiottito sotto una marea di imitatori. Uff!

venerdì 23 maggio 2008

"I have no ethics"

Questa frase, Bruce Gilden la dice a 2' e 20" circa del filmato che posto qui sotto. Un filmatino che spiega come questo signore, molto pazzerello per usare un eufemismo, faccia fotografia di strada: con una leica m6 (la tipica macchina "unobstrusive", come dicono quelli che parlano quella lingua là) a cui è attaccato con un filo un flash che è più grande della macchina. In pieno giorno spara delle gran flashate in faccia ai passanti.
Nel frattempo scorrono tante foto, alcune delle quali sono davvero grandiose.

Da vedere. E guardatelo, dài!



Sarebbe interessante che questo post ci permettesse di ragionare su cosa sia la fotografia di strada, la street photography, su quali siano le sue tecniche, ma soprattutto i suoi scopi. Gilden ha delle opinioni abbastanza nette al riguardo, e ne esprime qualcuna nel video. Altri la pensano come lui, altri ancora sono al suo opposto...
Interessante argomento, magari si può sviluppare.

mercoledì 21 maggio 2008

una rivista non male

Vi giro questa informazione che mi è arrivata fresca fresca nella casella di posta...
riguarda la rivista edita da Hasselblad (casa produttrice di famosissime e costosissime medio formato), che ora sarà anche in versione online, consultabile interamente con una semplice registrazione.
Il primo numero, che ho già sfogliato per bene, non è niente male: 80 pagine con fotografie di vario genere, un articolo sul nuovo prodotto di punta hasselblad (ovviamente) e un articolo dettagliato su un programma di hasselblad, che nella mia ignoranza non sapevo si occupasse anche di questo, chiamato phocus. Un programma per controllare il flusso di lavoro dal raw alla foto finita.
Non male, per essere free-press!

Il link: Victor by Hasselblad

martedì 20 maggio 2008

Informazioni di servizio...

E poi non mi dite che non vi voglio bene, miei cari lettori!
Su segnalazione di akida, che ringrazio ancora, ho notato che a questo sito mancavano dei feed ben visibili. Così ho inserito quell'icona arancione in alto a destra, sulla quale potrete cliccare per essere aggiornati sugli ultimi movimenti di questo blog senza dover per forza accedere alla pagina ogni volta.

Qui, sempre grazie ad akida, trovate lo spieghino per capire cosa sono i feed RSS, come funzionano e come vi possono rendere più facile la vita telematica.

lunedì 19 maggio 2008

Flickr e la minigonna

A un certo punto fu la minigonna, e tutte le donne la volevano. Poi la minigonna passò di moda, e tutte a dire che in fondo era proprio una cosa ridicola. Arrivò il momento delle gonne lunghe fino ai piedi, e tutte a volere le gonne lunghe fino ai piedi...
(mi fermo qui con le metafore, perchè di moda non ci capisco niente!)

Ma che c'entra flickr, in tutto questo? Un pochino c'entra: il fatto è che periodicamente, in questo come in altri contenitori di immagini diffusi in tutto il mondo, si spandono a macchia d'olio mode passeggere in fatto di estetica dell'immagine. La prima, forse, fu la moda della draganizzazione (via, almeno io vi rimando al sito dell'originale, che continua a produrre foto con questa tecnica). Ma poi ne seguirono tante altre, con il primo scopritore a fare da apripista ad una lunga serie di stucchevoli imitatori. I casi sono due, nel vostro uso di flickr:

1. potete captare la moda del momento, cercando di essere un pizzico in anticipo sulla massa, per sfruttare la novità dell'idea e stare sulla cresta dell'onda almeno per un po'.
2. potete decidere che non volete fare i pecoroni, captare la novità e rifiutarla completamente: chissà che un giorno non sarete voi i precursori di turno!

Nel frattempo usate flickr anche semplicemente come una vetrina per il vostro lavoro: la lotta per emergere sarà durissima, con tanti concorrenti da tutto il mondo, ma quando ce l'avrete fatta... Qui qualche piccola storia di successo, ma vi assicuro che ce ne sono tante altre di autori sconosciuti che sono diventati, grazie a questo sito, professionisti senza neanche accorgersene.

sabato 17 maggio 2008

La gestione del colore, questa sconosciuta

Alloraaa... Dov'è il tastino per inserire la musica? Io vorrei mettere quella musica che suona quando gli elicotteri sorvolano il Vietnam in Apocalypse now... Cos'era, la cavalcata delle valchirie di Wagner? Bene, immaginatevi questa musichetta mentre vi annuncio il link di oggi.

Un link alla descrizione dell'inferno di ogni buon grafico, fotografo e di chiunque si occupi di immagini che passano attraverso dispositivi elettronici: la calibrazione degli strumenti per dare risultati consistenti (=uguali, o almeno ragionevolmente simili, per ogni mezzo su cui l'immagine appaia). E quindi stiamo parlando di calibrare monitor e stampanti varie....
In sostanza, se quando mandate a stampare una foto, il risultato è sempre diverso da quello che vedete sul vostro monitor, prestate attenzione.


Se darete un'occhiata a questo sito prima vi spaventerete ancora di più, e poi le cose vi sembreranno un pochino più chiare o almeno ragionevoli. Si spera.
Ecco il link ad uno dei siti più esaurienti sull'argomento: boscarol

mercoledì 14 maggio 2008

fotografare in strada, e la privacy

Un paio di coordinate necessarie:
-la legge in materia di utilizzo a scopo fotografico dell'immagine di persone sconosciute è, in Italia come in altri Paesi, molto confusa, e spesso utilizzata in maniera restrittiva. Ancor più oggi, con la paura collettiva del terrorismo di matrice islamica, che suscita in molte persone sentimenti scarsamente razionali. E in alcune nazioni, quali gli Usa e l'Inghilterra, spuntano come funghi provvedimenti volti ad impedire ai fotografi di fare quel che piace loro: foto.
-Robert Frank è stato un grandissimo fotografo di strada, uno di quelli che ritraevano gente sconosciuta, e facevano delle loro immagini arte. Un maestro da prendere ad esempio. Il suo lavoro probabilmente più famoso è The Americans, un affresco su pellicola del popolo americano.

E ora il fatto:
Sono spuntati due documenti curiosissimi sul sito photopermit.org, che si occupa di questi argomenti, su una storia riguardante Frank. Si tratta del verbale di arresto del fotografo, nel periodo in cui stava scattando per The Americans, e della risposta dello stesso Frank. Una cosa che fa riflettere, e che permette di vedere con occhi diversi i fenomeni odierni.
il verbale
la risposta
Ora però vi devo almeno postare uno stralcio:

...After stopping the car I noticed that he was shabbily dressed, needed a shave and a haircut, also a bath. Subject talked with a foreign accent. I talked to the subject a few minutes and looked into the car where I noticed it was heavily loaded with suitcases, trunks and a number of cameras...

Poveri fotografi di strada!

Cornici per tutti!




Premessa fondamentale: io sono abbastanza contrario alle cornici aggiunte in post, ma mi piacciono tanto quelle fatte in camera oscura. Ad esempio quelle che riprendono un pezzettino dei dentelli del negativo, o che debordano lasciando intuire le mascherine... Che belle!

Quindi consigliare un programma che aggiunge cornicette via computer sarebbe poco serio, no? E io lo faccio lo stesso! Eccolo qui, photoframe, un piccolo applicativo che permette di arricchire le foto con bordi in genere sobri. Mi raccomando, usatelo con parsimonia!!!

P.S.: di programmi come questo ce ne sono tanti, e anche gratis, ma questo qui mi è sempre piaciuto di più.

martedì 13 maggio 2008

avete presente quando c'è tanto di quel lavoro da fare che non riuscite neanche più a ricordarvi chi siete? ecco... forse qualcuno di voi lettori può aver pensato che io fossi andato in vacanza facendo un bel ponte lungo lungo dal 25 aprile al primo maggio, aggiungendoci magari in coda pure un paio di altre giornate. ma non è così! è che in questi giorni, e la coda si sta esaurendo proprio in queste ore, sono stato SUBISSATO di lavori, lavoroni e lavoretti da fare assolutamente, con grande sprezzo dei miei ritmi circadiani.

ma sembra che il periodo un po' più brutto sia passato, e mi ricomincerò a dedicare al blogghettino...


lo faccio già stasera, con una minima segnalazione a cavallo tra la fotografia e il giornalismo, una zona che a me piace molto perchè mi interessano entrambe le cose e perchè per un periodo sono stato dentro a tutt'e due.
quindi la scusa per la segnalazione è che, tra gli intervistati, c'è anche Francesco Zizola (cliccando sul nome il link al sito ufficiale), grosso, e quando dico grosso dico proprio grosso, fotografo italiano, forse il più famoso al mondo tra i fotoreporter.
ma poi ci sono anche riflessioni interessantissime sul lavoro di giornalista (che comprende anche il fotogiornalista) che possono forse far venire un po' di ispirazione.

in ogni modo è sempre utile sentire le parole di persone intelligenti. e penso possa essere utile, se già non lo conoscete, entrare in contatto con un settimanale bello come Internazionale, che ha prodotto queste interviste.
Dulcis in fundo, eccolo: IL LINK!

mercoledì 23 aprile 2008

una serie di tutorial sul fotoritocco

Caspita, qualche problemino logistico mi ha impedito di scrivere sul blog. Mi scuso con i miei lettori, che vedo comunque mi aspettavano.



Quello che voglio fare oggi è una semplicissima segnalazione forse poco reperibile in altri siti di fotografia: l'ho trovata tempo fa quasi per caso e mi sono detto "Toh, che bel modo di insegnare photoshop!". Ora la condivido con voi.

Ecco il link ai tutorial di RadiantVista, tutorial veramente ottimi per imparare le basi del fotoritocco, e soprattutto quelle riguardanti la fotografia di paesaggio, senza però cadere nei semplicismi. Vi segnalo in particolare QUESTO, che vi darà una bella infarinatura sulle maschere di livello e su tante altre piccole cose.
Guardateli e riguardateli, meritano davvero.

giovedì 17 aprile 2008

Ps sempre a portata di mano

Ne parleremo magari più avanti, dei vari programmi di fotoritocco disponibili sul mercato, ma volevo cominciare con una piccola cosa che vi permetterà di giocare con il più famoso tra essi senza spendere un centesimo.
Si tratta della versione online (ancora alla distribuzione beta, per i tester) di Adobe Photoshop, il programma per la fotografia digitale più famoso al mondo. Su questo sito potrete sbizzarrirvi con alcuni dei comandi più semplici di Ps, e avrete la possibilità di modificare le vostre foto anche in vacanza, quando non avete a portata di mano il vostro computer.
E non è finita: potete anche creare un archivio di immagini, fino a 2 giga, sempre disponibile e presentato in modo "tridimensionale".

Not bad!

Capire la lunghezza focale...

Scrivendo di obiettivi, mi sono reso conto che spessissimo la lunghezza focale, una delle caratteristiche salienti di un "vetro" (modo che in molti usano per chiamare gergalmente l'obiettivo), non è ben compresa. Ed effettivamente, a prima vista, si può far fatica a comprenderla.
Ad esempio, io potrei benissimo dirvi che la lunghezza focale è la distanza tra i due punti focali dell'obiettivo, e che i punti focali sono i punti in cui i raggi provenienti da un oggetto posto all'infinito convergono. Ma, ancora, il concetto non è per nulla immediato!
Qui qualche disegno che esprime la questione graficamente.
La cosa si complica poi considerando che esistono diversi formati di pellicola e di sensore. E qui viene in aiuto un calcolatore, che permette di controllare l'equivalenza rispetto alla propria macchina fotografica.


Sempre difficile, ma ora un po' meno. No?

martedì 15 aprile 2008

Una compatta non-plus-ultra (o quasi)

Visto che trovo in giro domande che vogliono una risposta, e che anche qualche persona che conosco mi ha chiesto un parere, scrivo questo pezzetto con un paio di link.
Le domande che sento sono fatte da persone che viaggiano abbastanza spesso, ma amano fare foto di buona qualità. Persone con il palato fine, quindi, che non possono (o non vogliono) in genere portarsi dietro grosse apparecchiature.

Una risposta quasi del tutto soddisfacente è quella che vi propongo: la Canon Powershot G9.
Una macchina dalle qualità sorprendenti per quanto riguarda il suo sensore, ottima anche nelle funzionalità espresse. E il quasi riguarda solo, in parte, la manovrabilità dell'obiettivo e la prontezza, non proprio uguale a quella di una reflex. Ma più di così non è facile pretendere. Solo una cosa non la "perdono" a questa piccolina: il fatto di partire, con l'obiettivo, dai 35mm.
Ecco le parole di due fonti più accreditate di me:

Su luminous-landscape, altro sito che consiglio soprattutto per le prove pratiche e per gli ottimi insegnamenti che forniscono in merito al trattamento artigianale e alla stampa del digitale.
E su dpreview, ottimo per farsi un'idea delle immagini che la fotocamera che prendiamo in considerazione sfornerà.

lunedì 14 aprile 2008

Un coccodrillo, e qualche link sulla foto indipendente

Ogni tanto capita, un fotografo Magnum muore. Stavolta è successo a Burt Glinn, un fotoreporter di quelli di una volta: Burt Glinn. Lui è stato il primo a fotografare l'ingresso trionfale dei barbudos di Fidel Castro nell'Havana liberata dal dittatore Batista. Leggendo il link si trova questa citazione di Glinn:

"At seven in the morning I was in Havana at the airport figuring out how to find where this thing was going on," Glinn said in an interview with Magnum Photo on the agency's Web site. "You can't just get in a cab and say, 'Take me to the Revolution.'"

E fa riflettere su come siano cambiate le cose, anche nel fotogiornalismo così come nel giornalismo tout court. Spesso si dice che non ci sono più giornalisti, ed è vero. Ci sono ormai aggregatori di notizie umani. E anche i fotografi non sono più quelli di una volta, come le stagioni. Ma la professione del fotoreporter ha mantenuto un'aura di magia, di rispettabilità. Certo ci sono, oggi, fotografi che aggiungono fumo a una scena in photoshop solo per renderla più drammatica, come Adnan Haji (tanto per parlare un po' dei danni degli strumenti digitali in mani poco oneste). Ma i fotografi Magnum no! Cavoli, i fotografi Magnum sono i più tosti, i più bravi, i più seri!

Insomma, sembra che sia solo Magnum a mantenere alto il nome della fotografia di reportage, di denuncia e d'inchiesta. Chissà se è davvero così, chissà se la cooperativa di fotografi creata da Henri Cartier-Bresson insieme con Bob Capa, George Rodger e altri è rimasta un baluardo dell'informazione indipendente. Sembra che, ad esempio, di Reporters sans frontières non si possa più dire lo stesso: RSF.

venerdì 11 aprile 2008

Scegliere la macchina fotografica - II

Poniamo il caso che abbiate deciso di comprarvi una compatta. Certo, la qualità non sarò quella di una reflex, ma è piccola, tascabile. E a volte può anche non far rimpiangere le caratteristiche delle macchine ad obiettivi intercambiabili. Vediamo quando, con un esempio.


Questa macchina è una Fujifilm finepix s6500fd, una di quelle che vengono definite macchine "bridge", per la loro caratteristica di fare da ponte, appunto, tra apparecchi meno impegnativi nell'uso e macchine professionali.
Analizzandola è possibile capire perchè, in alcune occasioni, una macchina come questa può sostituire una reflex.
Innanzitutto la forma: ricorda qualcosa, vero? L'impugnatura sul lato destro garantisce una presa naturale e sicura. Poi l'obiettivo: fuoriesce dal corpo macchina, e perciò lo si può usare per sostenere con la mano sinistra l'apparecchio. Una ghiera rotante permette di selezionare con precisione la focale da utilizzare, e l'anello anteriore può essere impugnato per utilizzare la modalità di messa a fuoco manuale. Anche il range di focali (in uno zoom, l'ampiezza di campo minima e massima inquadrate) è d'aiuto: 28-300mm, e questo giova moltissimo alla versatilità, dato che è difficile che, nelle situazioni fotografiche più comuni, ci troviamo senza l'inquadratura giusta. Il flash sollevabile, poi, permette in qualche senso un'illuminazione migliore delle zone buie, e la sua efficacia come lampo di schiarita viene aumentata. La rotella di selezione, posizionata appena dietro il bottone di scatto, permette di scegliere tra le varie modalità operative fornite da una moderna reflex: A (priorità ai diaframmi), S (priorità ai tempi) ed M (tutto manuale), che possono essere usate per "dominare sulla macchina" e scegliere in libertà come una foto dovrà risultare; altre modalità, quali quelle per il paesaggio o per la macro, completano il quadro semplificando la vita. E infine, ciliegina sulla torta, una questione un po' tecnica: la presenza della modalità RAW: il RAW, "crudo, grezzo" in inglese, è il formato nativo dell'immagine, il corrispondente in digitale del negativo non trattato. Rispetto ad altri formati, come il jpeg, non è compresso, ed è un formato detto "lossless", perchè non perde informazioni in salvataggi successivi. Permette trattamenti più spinti sull'immagine, e conserva rispetto al jpeg molte più informazioni sull'immagine stessa. Avendo un RAW, quindi, sarà ad esempio più facile recuperare un'esposizione sbagliata.

Insomma, ecco completata una breve analisi di come una compatta digitale dovrebbe essere per soddisfare il fotografo smaliziato. Potete raffrontare queste caratteristiche quando vorrete scegliere la vostra futura compatta.

mercoledì 9 aprile 2008

Un incredibile software


Questo video, a dire il vero un po' vecchietto, lo porto alla vostra attenzione solo per fornirvi un'idea di quel che i programmi di fotoritocco possono fare, e soprattutto di quello che potranno fare in un futuro molto prossimo. Si tratta della presentazione di un software che Ariel Shamir ha sviluppato. Non servono molte parole, direi, ma questa idea, come altre già applicate, apre scenari non dico inquietanti ma almeno strani per il mondo dell'immagine. Si allarga sempre di più la forbice tra foto, intesa come documento, e immagine. Forse è meglio mettersi sotto e imparare ad utilizzare questi strumenti, per riconoscerne l'uso.

Sembra che questo software sarà inserito come plug-in nella prossima versione di Photoshop.


martedì 8 aprile 2008

Le dimensioni dell'immagine

Comprendere questo concetto è fondamentale per tutta una serie di motivi, e per compiere un passaggio importantissimo nel trattamento di una foto: il suo salvataggio. Conoscendo infatti la destinazione e le dimensioni fisiche che l'immagine che stiamo trattando dovrà avere, possiamo decidere come ridimensionarla e salvarla.

Partiamo con ordine: la destinazione.
In base a quel che dovremo fare con la nostra foto sceglieremo una risoluzione a cui salvarla. E che cos'è la risoluzione? La risoluzione è il numero di pixel, l'unità di misura fondamentale della foto, per pollice di una data foto. Si misura in ppi (Pixel Per Inch=pixel per pollice).
Dicevamo della destinazione. Esistono degli standard abbastanza codificati, in ambito grafico, che permettono di raggiungere un buon compromesso tra qualità dell'immagine e "peso" dell'immagine stessa. Ad esempio per un'immagine che dovrà comparire su un sito web la risoluzione consigliata è di 72 o 96 ppi, valori dati dal fatto che un monitor è in grado di supportare al massimo queste risoluzioni. Per la stampa, invece, il valore universalmente riconosciuto come valido, e ottimale per ottenere immagini su carta di qualità, è di 300 ppi.

Come giocare con questi valori?
Intanto è necessario capire cosa significa la misura dei ppi. Facciamo un esempio: immaginiamo di avere una foto che ha misure di 800x600 pixel. Questo che vorrà dire? Tutto e niente! Ma se sappiamo la destinazione della foto possiamo fare qualcosa in più. Poniamo ad esempio che la foto debba essere stampata, e che quindi la risoluzione necessaria sia di 300ppi.
Ecco la semplice operazione da compiere per capire quali saranno le massime dimensioni a cui sarà possibile stamparla senza perdite di qualità visibili:

800pixel(la misura di uno dei due lati) : 300ppi = 2,67 pollici

Sarà quindi di 2,67 pollici, circa 6,8cm sul lato più lungo visto che un pollice è pari a 2,54cm, la massima dimensione a cui sarà consigliabile stampare la foto.
Facile, no?

Calcoli simili si possono fare per comprendere come è meglio salvare la propria foto, ad esempio con la funzione "Salva per il web" di Photoshop. Ma mi sono dilungato troppo, ve ne parlerò in un prossimo post!

Come scegliere la macchina fotografica - I

Per i primi tempi di questo blog vorrei compiere un'operazione piuttosto semplice: gettare le basi per una buona conoscenza degli strumenti fotografici. Sono argomenti frivoli, sicuramente, ma tra le prime domande che un aspirante fotografo si fa, ci sono quelle sull'attrezzatura da acquistare. L'importante è che poi riesca a passare ad altro (guardate questo scherzoso articolo dell'in genere poco affidabile Ken Rockwell per capire cosa intendo).

E la prima attrezzatura da acquistare, per fare foto, è la macchina fotografica! Posto che nessuno tra i miei lettori acquisterà una macchina a pellicola, e fate male, e che nessuno tra i miei lettori comprerà una costosissima Leica M8, e probabilmente fate bene, restringiamo il campo d'azione.

La prima fondamentale scelta che dovete compiere è quella tra reflex ad obiettivi intercambiabili e compatta. La prima, come dice il nome, può montare sulla sua baionetta una serie di obiettivi diversi per molte caratteristiche, ognuno adatto ad un determinato scopo. La seconda invece ha un solo obiettivo, quello "saldato" al corpo della macchina. Sono due generi di macchina diversi, e ognuno ha i suoi vantaggi e svantaggi. Andiamo con ordine:

I vantaggi della reflex:
  • Grande qualità, dovuta all'estrema specializzazione e alla possibilità di avere obiettivi specifici
  • Rapidità di risposta ai comandi: accensione, scatto, messa a fuoco. Il "lag" di scatto, in particolare, è praticamente nullo
  • Mirino in genere migliore delle compatte: più luminoso e ampio, stancherà meno gli occhi
  • Maggiori possibilità di intervenire sui parametri di scatto; anche se alcune compatte ci si avvicinano
  • Il sensore di una reflex digitale è più grande di quello di una compatta, e questo influenza presenza di rumore e artefatti
E alcuni svantaggi:
  • Minor portabilità rispetto ad una compatta, e ciò vale ancor di più a causa dei diversi obiettivi
  • Costo maggiore rispetto a una compatta
  • Necessità di avere molti obiettivi per coprire la maggior parte delle situazioni senza sacrificare la qualità

Qualità e deficienze delle compatte sono facilmente comprensibili leggendo questa lista. Naturalmente le reflex sono lo strumento principe per il fotografo professionista, e i motivi elencati spiegano il perchè, ma ci sono occasioni in cui una buona compatta può essere insostituibile. Nei prossimi giorni parleremo n po' più nello specifico delle caratteristiche da ricercare in una macchina fotografica, e daremo qualche indicazione specifica sull'acquisto mirato alle esigenze di ognuno.

lunedì 7 aprile 2008

I forum di fotografia

Sono luoghi che progressivamente hanno tentato di sostituire il circolo fotografico tradizionale, con alterne fortune. Se andate a cercare per bene ne troverete mille e più, sia italiani che stranieri. Ma è il caso di scegliere bene il luogo dove andrete a passare il vostro tempo (attenzione, sono "addictive"!) perchè vi darà sicuramente un indirizzo nello stile, nel modo di guardare le vostre e le altrui foto, nel modo di intendere la fotografia.
Da parte mia mi sento di consigliarvi di rispolverare il vecchio, buon circolo. Specialmente se eviterete come la peste i circoli in cui c'è il cosiddetto saggio, il guru dalle cui labbra tutti pendono, troverete un confronto diretto, la possibilità di conoscere gente in gamba e a volte anche strutture e attrezzature utili. Purtroppo con l'avvento di internet i circoli stanno scomparendo, ma nelle grosse città ce ne sono, e ne rifiorisce anche qualcuno in provincia.


Passiamo a qualche prima segnalazione sui forum, con la certezza di non essere esaurienti:

Photo4u
: è forse quello con il maggior numero di utenti, e questo può essere un bene e un male. C'è tanta gente competente ma, a una prima occhiata, anche un po' di "casino", con utenti vari che formano gruppetti e simili. Proprio come nei circoli peggiori! Ma ci sono anche alcuni tutorial interessanti, e il sito, graficamente curato, è quello che resiste meglio al tempo e alle bufere che spesso spazzano via i forum
MaxArtis: ok, il sottotitolo è un pelo, giusto un pelo, pretenzioso. "la Massima espressione fotografica", si legge infatti. Però ci sono foto di ottimo livello, discussioni interessanti e un ambiente rigoroso. Ecco, se si potesse fare un mix tra questo e il forum precedente avremmo il sito perfetto!
JuzaForum: non è un forum grandissimo, ma l'ho scelto per la sua particolarità. Gestito da un ragazzo capace, è tutto incentrato sulla fotografia naturalistica. Per chi è interessato in particolare a questa branca dell'arte fotografica.
Photo.net: questo è un sito inglese, e tra tutti lo trovo il migliore. Un vero capostipite per i siti di fotografia, contiene un sacco di informazioni e articoli compilati da professionisti, un bonus. Non è un semplice forum, ma un portale a tutti gli effetti, e raduna moltissimi tra i migliori fotografi, amatoriali e non, al mondo. Visitatelo!
RFF: i suoi affezionati lo chiamano così, RFF. Che è l'acronimo per RangeFinderForum. Un sito piuttosto particolare, completamente dedicato alle macchine a telemetro (non vi preoccupate, più avanti vi spiegherò), vecchi apparecchi di grande fascino e tradizione. Un po' di nicchia, ma le foto sono in genere molto belle, e di alta qualità.

Naturalmente questi sono solo alcuni dei tanti siti in cui è possibile discutere di fotografia, e può darsi che aggiornerò il post se me ne ricordo qualcun altro. Se ne conoscete altri segnalatemeli!

strobist.com, per capire davvero a che serve il flash

Bisogna anche darsi dei capisaldi, no? E io vi propongo il primo, che non riguarda solo la fotografia digitale ma un po' in generale la tecnica fotorgafica relativa all'uso delle luci artificiali. Purtroppo è in inglese, come la maggior parte del materiale più interessante che si trova in rete, ma vale davvero la pena fare un po' di fatica per apprendere le utilissime informazioni di questo sito.

In realtà è un blog, strobist.com, proprio come questo, e quindi le nozioni sono diluite giorno per giorno. In compenso, però, con questa formula è più facile interagire con il proprietario del sito, il fotografo David Hobby, e con gli altri lettori. Il blog ha anche un gruppo flickr piuttosto attivo, che propone tante fotografie e discussioni sempre interessanti.

Insomma: se volete imparare ad usare il flash visitatelo!

domenica 6 aprile 2008

Mi presento!

Eccomi qui, con il mio primo blog. E lo dedico totalmente a una delle mie grandi passioni, la fotografia. La pratico ormai da tanti anni, e per un periodo sono stato anche professionista. Poi il digitale ha cambiato tante cose, e con queste il mio lavoro. Oggi mi occupo meno di fotografia e più di grafica, ma nel mio mestiere continuo ad utilizzare le conoscenze acquisite in questi anni.

Il web è una grossa miniera di informazioni per quanto riguarda questo campo, ma bisogna saperle scovare e interpretare. E con il blog che comincia oggi mi propongo proprio questo: darvi una mano, e in questo modo organizzare le mie conoscenze, nel vasto mondo della foto digitale.

A tra poco con i primi post!